Il libro nasce dall’esigenza di raccontare l’Italia ad un pubblico gemanofono partendo dalle così dette “parole intraducibili”, ovvero termini o espressioni come “Ferragosto”, “Bel Paese”, “Berlusconismo”. Ogni capitolo del libro è dedicato ad una di queste parole. Attraverso la loro analisi, Heinrich ripercorre alcuni aspetti della storia della società italiana, dei suoi usi, dei suoi costumi, dei suoi cambiamenti.
La genesi dell’opera è strettamente collegata alla storia personale dell’autore: nato a Regensburg nel 1987, Sebastian a 12 anni si trasferisce con la famiglia ad Agropoli, provincia di Salerno, Campania.
Dopo le prime, grandi, difficoltà sia linguistiche che culturali, completa le scuole medie e superiori conseguendo la maturità classica. Questa totale immersione nella lingua e cultura italiana gli concede il privilegio di conoscere perfettamente sia il mondo italofono sia il mondo germanico fino ad affermare che non saprebbe oggi indicare quale sia la sua madrelingua.
L’incontro ha visto anche l’attiva partecipazione degli studenti che hanno presentato alcuni capitoli estratti dal libro e hanno poi posto domande all’autore sia sulla genesi della sua opera sia sulla sua storia personale.