Suo padre faceva parte di un partito militare e veniva sempre accompagnato a casa da una guardia del corpo. Di suo padre Alidad ricorda che gli diceva di non diventare un fannullone, ma di studiare e di aiutare gli altri, così Alidad ha frequentato due scuole in Afghanistan, quella normale e quella coranica d’inverno. Purtroppo suo padre è stato ucciso nel 1999 da una mina quando ci è passato sopra in macchina.
Sei mesi dopo la morte del padre, mentre stava a una festa a casa di sua zia, ha ricevuto la notizia del bombardamento durane il quale sono morte sua nonna, sua mamma e la sua sorellina. Dopo di che sua zia lo ha accolto e un anno dopo sono andati a vivere a Quetta in Pakistan dove sono rimasti due anni.
Poi Alidad è riuscito ad andare a Teheran tramite un contrabbandiere. Il viaggio è durato 24 giorni andando a piedi, in cavallo e in autobus. Arrivato a Teheran si è riposato per una settimana e poi ha cominciato a lavorare di notte. A soli dodici anni è diventato capoturno del turno di notte, però il suo sogno era quello di studiare, perciò ha pagato 900$ a un altro contrabbandiere per arrivare a Istanbul. Al confine fra la Turchia e Iran è stato preso da due soldati e portato al commissariato dove ha raccontato di dover andar a trovare suo fratello in ospedale.
Dopo due mesi passati in Turchia ha pagato di nuovo 1500$ a un altro contrabbandiere per arrivare in Grecia dove ha raccolto pomodori per tre mesi. Poi ha deciso di andare in Italia, ma questa volta da solo senza pagare una grande somma di denaro. Si è intrufolato in una nicchia di un camion, poi però ha dovuto cambiare camion perchè voleva arrivare a Roma. Per sua sfortuna la nave sulla quale era andato il camion non si è fermata al sud come credeva ma è andata fino a Venezia. Per arrivare da qualche parte si è infilato sotto un tir appogiandosi sull’asse. In questo modo è arrivato fino a Fortezza dove ha incontrato due Carabinieri che lo hanno portato al Kinderdorf a Merano.
La sua autobiografia è già uscita 5 anni fa e da quel momento ha avuto circa 320 incontri per parlare del suo libro.
Sentire la sua storia ci ha fatto pensare che doveva essere un ragazzino molto coraggioso a lasciare la sua patria e a fare un viaggio così lungo. Il viaggio dalla Grecia in Italia l’ha fatto tutto solo intrufolandosi sotto un camion. Alidad non merita grande rispetto solo per questo, ma anche per aver imparato la lingua italiana in poco tempo e per tutti gli incontri che ha già fatto per parlare del suo libro, sempre in lingua italiana.
Daniele Chiometti , 5a hob
Le opinioni degli studenti
A me è piaciuto molto l’incontro con Alidad Shiri. Lui ci ha raccontato la storia della sua vita e del suo lungo viaggio che è una storia di fortuna, paura e pericolo. E’ stato molto interessante ascoltarlo.
Magdalena Passler, 5d hob
Secondo me Alidad ha lasciato un’impressione che durerà a lungo perché se si sente la storia di un migrante personalmente è molto più impressionante che sentire le storie di tante persone alla TV. Poi penso che sia molto difficile per lui parlare sempre della sua vita passata, della morte dei suoi cari e delle difficoltà che ha avuto durante il viaggio.
Ci ha presentato la sua storia in modo molto aperto e simpatico e ci ha fatto vedere la situazione dei migranti come lui da un altro punto di vista. Così ci ha fatto capire di più di quanto non si capisca dai telegiornali.
E’ una persona simpatica che ci ha fatto vedere che dobbiamo dirci fortunati per tutto ciò che abbiamo.
Lisa Ferrarese, 5d hob
La presentazione mi è piaciuta molto, perché ho saputo tanto di lui. La presentazione era anche interessante e bella. Il viaggio che lui ha fatto era molto pericoloso.
Lena, 3a vfm
Era molto interessante e mi è piaciuto molto come ha presentato il suo viaggio dall’Afghanistan in Italia. Per me è un uomo molto coraggioso, perché a 12 anni sapeva cosa doveva fare per sopravvivere.
Silvia, 3a vfm
Questa presentazione mi è piaciuta molto. Era molto interessante vedere e sentire un ragazzo afghano. Sentire la sua storia e come è arrivato in Italia. Lui ha fatto un viaggio molto duro, lungo e pericoloso ed era questo che mi ha affascinato di più.
Anna U., 3a vfm
Questa presentazione era molto bella e mi è piaciuta molto. Alidad Shiri ha parlato del suo viaggio che mi ha affascinato molto. Era molto interessante e ho capito molto di quello che ha detto. Lui ha scritto un libro.
Elisa, 3a vfm
La presentazione mi è piaciuta molto, perché era molto interessante. Io ho capito tutto quello di cui Alidad ha parlato in italiano. Mi piace molto il suo coraggio, perché lui aveva solo nove anni quando è partito. Ho ancora una domanda per Alidad: sei ancora in contatto con gli amici dell’Afghanistan?
Florian, 3a vfm
A me è piaciuto davvero molto. È stata la presentazione più interessante alla quale io abbia mai assistito. Ho molto rispetto di queste persone, non so se io avrei tutta la forza di sopravvivere a tutte queste situazioni pericolose. Sono molto contento che adesso ha trovato un posto dove vivere e muoversi senza avere paura di essere attaccato. Gli auguro buona fortuna per il suo futuro e spero che possa aiutare altri a realizzare i loro sogni.
Fabian, 3a vfm
La presentazione è stata molto interessante, secondo me ci ha fatto vedere il punto di vista degli abitanti dell’Afghanistan. Noi qui invece vediamo solo quello dei Talebani e dei soldati europei. Invece la popolazione afghana vive in paura e pericolo. Ci ha anche mostrato che anche un bambino di 9 anni, se ha grinta, può farcela ad andare da solo dal Pakistan in Italia. E deve diventare un simbolo dei bambini che si trovano nella stessa situazione.
Tobias, 3a vfm